Con gli occhi della divinità: il sacro a Vicenza e territorio tra mondo preromano e romano, la mostra al Museo Zannato di Montecchio Maggiore (Vi) realizzata con la collaborazione della Soprintendenza
La mostra fa conoscere al pubblico le novità archeologiche emerse negli ultimi anni nel vicentino, frutto sia di campagne di scavo che di rinvenimenti occasionali, che hanno arricchito il quadro di conoscenze già noto.
Data:
4 Aprile 2025

Un frammento in lamina di bronzo piccolo ma molto significativo proveniente da Creazzo, consegnato in museo circa due anni fa, è stato lo spunto per la mostra Con gli occhi della divinità: il sacro a Vicenza e territorio tra mondo preromano e romano che è stata inaugurata nel mese di marzo al Museo Zannato di Montecchio Maggiore.
Il frammento in questione ha immediatamente attirato l’attenzione per la presenza di un occhio e un guerriero a stampo, elementi già noti da altre lamine del vicentino. Da qui l’idea di riunire in un’esposizione reperti noti e inediti, in lamina di bronzo ma non solo, che illustrano le manifestazioni della religiosità nel territorio vicentino durante il periodo della romanizzazione.
La mostra fa conoscere al pubblico le novità archeologiche emerse negli ultimi anni nel vicentino, frutto sia di campagne di scavo che di rinvenimenti occasionali, che hanno arricchito il quadro di conoscenze già noto. Tra i numerosi reperti esposti spiccano la lamina votiva da Brendola, che è stata scelta come logo per la mostra, e i dischi da Marostica, Rosà, Isola Vicentina: sulla parte superiore di questi votivi compaiono dei grandi occhi che rappresentano lo sguardo vigile della divinità, sul popolo dei devoti e sul loro territorio. Non mancano altri dischi e lamine di recentissimo rinvenimento da Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo.
Tra le testimonianze relative a Vicenza, accanto a lamine votive dal noto santuario urbano con centro scrittorio di piazzetta San Giacomo, saranno per la prima volta esposte al pubblico le eccezionali lamine, ancora inedite, provenienti da un sito al confine occidentale della città, nei pressi dell’antica via Postumia.
Sono inoltre esposti importanti doni votivi con iscrizioni come i palchi di cervo di Magrè e alcune testimonianze di pratiche oracolari come le sortes di Trissino e gli ossicini con sigle da Santorso.
Infine importante protagonista è il Monte Summano che ospitava nell’antichità un luogo di culto ed era con le sue due cime punto visivo di riferimento per tutto il territorio Vicentino: sono in mostra le statuette miniaturistiche d’argento raffiguranti una divinità femminile e Marte insieme al deposito votivo comprendente un astragalo con sigle alfabetiche e un blocco di sostanza resinosa connessi a pratiche divinatorie e purificatorie. E’ infine riservato spazio ad alcune notissime testimonianze scritte: la stele da Isola Vicentina contenente la parola venetkens, prima attestazione in assoluto del nome degli antichi Veneti e quella da Monte Berico, testimonianza dei confini del territorio della città di Vicenza.
La mostra, a cura di Annachiara Bruttomesso, già conservatrice archeologa del Museo Zannato, Mariolina Gamba, già Soprintendenza ABAP Ve-Met e Direzione Regionale Musei del Veneto, e Anna Scalco, conservatrice archeologa del Museo Zannato, è frutto della collaborazione di numerosi specialisti: Giulia Pelucchini, funzionaria archeologa SABAP VR RO VI per la provincia di Vicenza; Elena Pettenò e Cinzia Rossignoli, archeologhe SABAP VE-MET; Marisa Rigoni e Angela Ruta Serafini, già archeologhe SAV Veneto; Anna Marinetti, linguista UniVe Ca’ Foscari; Luca Zaghetto, archeologo esperto in iconografia e i restauratori Stefano Buson (già Museo Nazionale Atestino), Sara Emanuele e Federica Santinon (SABAP VE-MET).
La mostra è visitabile presso il Museo di Archeologia e Scienze Naturali G. Zannato di Montecchio Maggiore fino al 27 luglio con i seguenti orari:
sabato 15.00 – 18.30 e domenica 9.30 – 12.30 / 15.00 – 18.30.
Tutte le informazioni su www.museozannato.it e sulle pagine social del museo.

Ultimo aggiornamento
4 Aprile 2025, 11:48