Focus sui cantieri | Il restauro della scuderia modulare nella Cavallerizza dell’ex-caserma Giacomo Prandina a Padova (2022-2025)
Focus sul restauro della Cavallerizza dell'ex caserma Prandina a Padova.
Data:
21 Novembre 2025
L’edificio definito riconosciuto al C.F., foglio 88, particella 43 (oggi 473) è stato consegnato dall’Agenzia del Demanio, proprietario dal 2007, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno.
Esso si colloca nel più ampio complesso dell’ex Caserma collocata tra Corso Milano e via Orsini, gestito dal Comune di Padova dal 12 luglio 2021, e dedicato a Giacomo Prandina ingegnere del Genio Militare originario di San Pietro in Gu, meritevole della Medaglia d’Oro al valor militare nel 1947.
A partire dal 2022 la suddetta Soprintendenza sta curando il restauro dell’edificio “caserma modulare n. 2” con finanziamenti del Ministero della Cultura, affidando i lavori al RUP funzionario Fiorenzo Vanzo supportato dal funzionario Romina Simonato.
Le motivazioni che hanno portato all’individuazione della “scuderia modulare” quale destinataria di risorse pubbliche sono espresse dal vincolo di tutela emanato dal Ministero della Cultura in data 19 gennaio 2017, trattandosi di un fabbricato collocato tra le mura medievali e quelle Rinascimentali, insistendo sul precedente impianto benedettino di San Benedetto Vecchio di notevoli dimensioni, soppresso ai primi dell’800 per essere convertito in luogo militare.
Altra caratteristica degna di tutela culturale è il tetto “alla lombarda” realizzato nel 1889-90 in epoca post-unitaria, che il cantiere in fieri sta ristrutturando: si tratta di una tipologia edilizia militare di copertura dove le travi portanti sono parallele alla linea di gronda. Tipici materiali locali sono stati impiegati per la costruzione della scuderia come l’abete delle Prealpi venete, la trachite euganea, il rosso Veronese, il laterizio, il ferro della Valcamonica.
L’intervento realizzato in questo triennio 2022-2025 ha previsto le fasi di studio del manufatto, analisi dei materiali edili e dello stato di conservazione della copertura, pulizia, messa in sicurezza delle strutture portanti, copertura di una porzione del tetto che verrà impiegata “masterplan” per la ristrutturazione totale del tetto. Tetto che nel giro di pochissimi anni aveva subito danni e crolli e su cui il Ministero della Cultura sta intervenendo per la conservazione di un esempio di “archeologia militare contemporanea”.
Nello specifico i lavori finanziati finora si sono concentrati su prove di resistenza meccanica e analisi chimica del materiale degradato e di quello ancora conservato, con una successiva ipotesi di intervento sia sul materiale ligneo, sia su quello lapideo e metallico. Lo studio è stato documentato da una serie di rilievi grafici in pianta e in prospetto, suddiviso per sezioni, con lo scopo di arrivare a uno progetto di fattibilità tecnica e economica che richiederà l’impegno di nuove risorse pubbliche. Ogni momento dell’analisi, del lavoro di restauro e di ripristino è documentato da fotografie, rilievi e verbali di cantiere in possesso dell’Amministrazione.
La metodologia del restauro conservativo è stata quella di mantenere le parti ancora sane dell’edificio, sostituendo quelle deteriorate con nuovi inserti realizzati nel medesimo materiale ma facilmente riconoscibili nonché amovibili in caso di adeguamento tecnologico di nuovi materiali sul mercato.
Il progetto da finanziare nel prossimo triennio prevede l’utilizzo dell’edificio nella disponibilità del Ministero della Cultura quale contenitore per sale espositive, luogo di incontri culturali, uffici: grazie alla definizione puntuale di un progetto architettonico dettagliato ad hoc, il MiC ha ritenuto di garantire la continuazione e la conclusione dei lavori di restauro che proseguiranno con celerità vista l’importanza strategica della superficie cittadina compresa tra Corso Milano e Riviera San Benedetto, includendo il coinvolgimento dialogico anche del Demanio civile e militare.


Ultimo aggiornamento
19 Novembre 2025, 13:07
SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI PADOVA, TREVISO E BELLUNO 
