Padova | Torna alla città con accesso al pubblico la Torre degli Anziani, al cui progetto di restauro e recupero funzionale ha partecipato la Soprintendenza a fianco dell’Amministrazione comunale
Nel condividere l’approccio progettuale complessivo, nel merito e nelle finalità, volto a rendere accessibile la Torre per migliorarne la fruibilità nell’ottica di una complessiva valorizzazione, la Soprintendenza ha autorizzato il progetto iniziale, con interventi nella successiva fase di affinamento compositivo. La complessa fase esecutiva ha reso necessario operare delle scelte anche in ordine al disvelamento delle tracce materiche e costruttive succedutesi nel corso dei secoli, mantenendo la leggibilità delle testimonianze materiali palesate nel corso dei lavori da un palinsesto denso e fortemente stratificato. Tutto questo lavoro di squadra a fianco dell'Amministrazione comunale ha consentito di ottenere un risultato condiviso, che ha risposto al meglio alle aspettative impostate nel progetto iniziale, restitutendo alla città un pezzo importante della storia di Padova e che va ad inserirsi nel sistema museale cittadino, nella rosa dei siti trecentesci patrimonio Unesco.
Data:
1 Dicembre 2025
La Soprintendenza ha autorizzato e condiviso, anche nelle finalità, il progetto di restauro e di recupero funzionale della Torre degli Anziani a Padova che, dopo due anni di lavori, nel mese di dicembre 2025 viene aperta al pubblico per la prima volta, regalando uno scenario spettacolare dalla terrazza panoramica a 44 metri di altezza sulla città fino ai colli Euganei. L’edificio, ubicato in posizione particolarmente significativa nel cuore del centro storico di Padova, affaccia su via Oberdan e Piazza della Frutta, confinando con palazzo Moroni.
La Torre, già esistente nel XII secolo, si presenta geometricamente come un edificio a pianta rettangolare e si sviluppa per un’altezza complessiva di circa 48 mt. Comperata nel 1215 dal Comune, tre anni prima che iniziasse la costruzione di Palazzo della Ragione, la Torre, con la sua campana silente da novant’anni, definiva il tempo civile e politico della città.
Esternamente presenta una chiara impostazione romanica: il fronte principale che affaccia su via Oberdan presenta al piano terra un basamento in blocchi di pietra d’istria, mentre il restante fronte è realizzato in mattoni.
La parte superiore viene scandita da monofore disposte a due a due sui rispettivi quattro lati e la copertura, riprodotta nelle forme attuali nel corso degli importanti interventi di consolidamento e ricomposizione ‘filologica’ realizzati tra il 1939 e il 1941 dal Soprintendente ai Monumenti di Venezia Ferdinando Forlati, è composta da travi lignee e manto di copertura in coppi.
In fase di progettazione dei lavori, si è deciso di procedere secondo i criteri di conservazione e restauro delle strutture più antiche quali le volte strutturali, alcune travi lignee che fungono da tiranti, le catene storiche, il castello della campana e la campana stessa.
Entrando nella Torre di Palazzo Moroni è stata realizzata una sala d’ingresso con spazio museale e multimediale, creando un percorso che porterà il visitatore a percorrere la prima scala che lo condurrà all’interno della Torre.
Il percorso di restauro, infatti, valorizza anche gli spazi interni: l’antico paramento murario restaurato, le botole dei livelli storici non più accessibili, e soprattutto la cella campanaria, dove tornerà in funzione il celebre “campanon” della fonderia Colbachini, rifuso nel 1895.
Nel condividere l’approccio progettuale complessivo, nel merito e nelle finalità, volto a rendere accessibile la Torre per migliorarne la fruibilità nell’ottica di una complessiva valorizzazione, la Soprintendenza ha autorizzato il progetto iniziale, con interventi nella successiva fase di affinamento compositivo, nella scelta di tutti quei particolari tecnici che hanno consentito di definire compiutamente l’assetto tipologico e la resa estetica della nuova scala e dei previsti nuovi solai, al fine di garantire il migliore inserimento possibile delle strutture all’interno della canna campanaria. In particolare, la Soprintendenza ha valutato la qualità e la tipologia di dettaglio – in termini della scelta dei materiali, dei trattamenti di finitura, delle coloriture, ecc. – dei principali elementi compositivi (parapetti, nodi di connessione, impalcati, pianerottoli, solai) e dei sistemi di ancoraggio delle strutture alle murature d’ambito, ed ha seguito, in termini operativi ed esecutivi, le scelte dei dettagli e delle finiture.
La complessa fase esecutiva ha reso necessario operare delle scelte anche in ordine al disvelamento delle tracce materiche e costruttive succedutesi nel corso dei secoli, mantenendo la leggibilità delle testimonianze materiali palesate nel corso dei lavori da un palinsesto denso e fortemente stratificato.
Tutto questo lavoro di squadra a fianco dell’Amministrazione comunale ha consentito di ottenere un risultato condiviso, che ha risposto al meglio alle aspettative impostate nel progetto iniziale, restitutendo alla città un pezzo importante della storia di Padova e che va ad inserirsi nel sistema museale cittadino, nella rosa dei siti trecentesci patrimonio Unesco.
Per informazioni e prenotazioni
www.torredeglianziani.it

Ultimo aggiornamento
1 Dicembre 2025, 17:25
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