Comunicato| Padova, bastione Alicorno. Resoconto e precisazioni riguardo l’incontro tra la Soprintendenza e l’Associazione Ammissi dell’Alicorno
La Soprintendenza risponde all'Associazione Ammissi dell'Alicorno di Padova con un comunicato che riporta delle precisazioni rispetto all'incontro avvenuto recentemente.
Data:
7 Febbraio 2025

In data 29 gennaio u.s. i referenti dell’Associazione “Amissi dell’Alicorno”, nelle persone del presidente onorario prof. Elio Franzin e del presidente dott. Daniele Buso, sono stati ricevuti presso la sede della Soprintendenza. Nel corso del breve colloquio, le argomentazioni portate all’attenzione delle funzionarie arch. Francesca Vendittelli e dott.ssa Cinzia Rossignoli (e non la l’Arch. Paternò, come invece indicato nella nota dell’Associazione, visionabile in calce come allegato) sono state puntualmente analizzate, rendendo necessario, anche alla luce dei comunicati emessi, precisare quanto segue:
– la tutela paesaggistica operante nell’ambito del tratto di mura prossimo al bastione Cornaro discende dal Decreto Ministeriale del 26 maggio 1928, emanato ai sensi della L. 778/1922. Tale provvedimento, ispirato ai principi di godibilità visiva che confluiranno poi nel più esteso concetto di ‘bellezza panoramica’, come definito dalla L. 1497/1939, mirava a salvaguardare l’“attuale aspetto dell’antica cerchia delle mura di Padova”, limitandosi a definire quelle aree che, in quanto prossime al sistema difensivo, non avrebbero dovuto subire incontrollate trasformazioni, così da mantenere gli equilibri prospettici allora in essere. Ne consegue che la perimetrazione del ‘vincolo’ può oggi essere letta come una lucida ‘fotografia’ di quelle che nel 1928 si qualificavano come aree libere, e che tali avrebbero dovuto rimanere per non alterare la godibilità visiva del circuito murario. Detta perimetrazione non può quindi avere alcuna relazione con la presunta consistenza costruttiva del sistema bastionato, semplicemente perché, partendo da motivazioni di mera salvaguardia prospettica, ha tratto origine da presupposti diversi che non possono considerarsi suscettibili di modifica alcuna. Ciò in ragione dei processi di trasformazione dinamica che hanno nel corso dei decenni interessato l’espansione della città rendendone impossibile l’aggiornamento;
– l’ipotizzata presenza nel tratto di mura in questione di un ‘terrapieno’ di 35 metri di potenza non risulta, ad oggi, supportata da precise evidenze documentarie e stratigrafiche, rendendo impossibile, per la Scrivente, avallare in termini scientifici l’effettiva consistenza dello stesso.
Qui sotto la nota inviata alla Soprintendenza dall’Associazione “Amissi dell’Alicorno”:
Ultimo aggiornamento
7 Febbraio 2025, 14:41