Conclusi i lavori di restauro dell’Annunciazione di Tiziano: il dipinto torna a splendere sull’altare della Cappella Malchiostro, nella Cattedrale di Treviso

Durante la fase iniziale della pulitura è emersa l’iscrizione a caratteri umanistici “Titianus pinxit MDXX” con la firma originale dell’artista e l’anno 1520, che ha permesso di datare per la prima volta con precisione l’opera nell’ambito della produzione pittorica dell’artista cadorino.

Data:
5 Maggio 2022

Conclusi i lavori di restauro dell’Annunciazione di Tiziano: il dipinto torna a splendere sull’altare della Cappella Malchiostro, nella Cattedrale di Treviso

A conclusione dell’intervento di restauro, giovedì 28 aprile scorso è stato ufficialmente presentato alla cittadinanza nella Cattedrale di San Pietro apostolo a Treviso il dipinto raffigurante l’Annunciazione di Tiziano Vecellio, ritornato a essere visibile sull’altare originario presso la Cappella Malchiostro, luogo in cui si è svolto il cantiere di restauro.

Alla cerimonia hanno partecipato Michele Tommasi, vescovo di Treviso, Don Paolo Barbisan, Direttore dell’Ufficio per l’arte sacra della Diocesi di Treviso, il sindaco della città Mario Conte, il collega Luca Majoli – funzionario storico dell’arte della Soprintendenza che ha seguito i lavori – i restauratori Francesca Faleschini e Roberto Saccuman, e Alberto Nardi, vicepresidente di “Save Venice”, l’organizzazione non-profit che ha generosamente finanziato il restauro dell’opera con un contributo di 69.000 euro.

Durante la serata è stato dettagliatamente illustrato al pubblico il restauro, iniziato il 3 giugno dello scorso anno con una durata quasi annuale e preceduto da una campagna di indagini scientifiche. I lavori hanno interessato sia il supporto ligneo sia la superficie pittorica, che presentava fessurazioni, ridipinture, alterazioni e sollevamenti.

Durante la fase iniziale della pulitura è emersa l’iscrizione a caratteri umanistici “Titianus pinxit MDXX” con la firma originale dell’artista e l’anno 1520, che ha permesso di datare per la prima volta con precisione l’opera nell’ambito della produzione pittorica dell’artista cadorino.

La pala, eseguita a olio su tavola, era stata in passato sottoposta a svariati interventi conservativi tra i quali si ricorda quello eseguito dall’Istituto Centrale per il Restauro negli anni 1978-82, quando era stato appositamente creato un telaio in alluminio aderente al tavolato con sistema a molle, secondo una tecnica innovativa per l’epoca e mirata a contenere i movimenti del supporto. L’intervento attuale ha comportato la sostituzione del sistema di contenimento con uno più aggiornato in legno di rovere a struttura lamellare, realizzato da Roberto Saccuman al fine di rispettare la deformazione naturale del tavolato originario. Il nuovo sistema di contenimento sarà basato sul controllo dinamico del supporto in legno, mediante l’uso di molle in acciaio opportunamente calibrate.

La pulitura, preceduta da un’attenta mappatura dei fenomeni di degrado, è stata eseguita da Francesca Faleschini e ha comportato l’asportazione della vernice ingiallita e alterata, e la revisione estetica della pellicola pittorica. Le fessurazioni presenti sul supporto avevano infatti determinato alcuni sollevamenti del colore, cui è stato posto rimedio.

Il restauro ha pertanto permesso di restituire all’opera una piena leggibilità, l’originaria qualità esecutiva e la ricezione della spazialità prospettica, indicative per confermare la piena autografia tizianesca.

Photo credit: gentile concessione della Diocesi di Treviso

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Ultimo aggiornamento

5 Maggio 2022, 11:10