La datazione delle sepolture, sulla base delle prime osservazioni sulle monete associate e sui materiali di corredo destinati ad accompagnare i defunti nell’aldilà, appare riferibile a due fasi distinte: le tombe ad incinerazione sono preliminarmente collocabili in un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C., mentre almeno alcune delle inumazioni risulterebbero invece più recenti e databili alla fase tardo romana (IV secolo d.C.).
Il dispiegamento dei mezzi aerei e dei natanti nei mesi di aprile, maggio e luglio, per complessive 40 ore di navigazione aerea e navale e 12 ore di immersione, hanno supportato l’attività di ricognizione, documentazione fotografica e georeferenziazione delle installazioni oggetto di tutela nonché l’accertamento delle segnalazione giunte alla precipua funzione presso la Soprintendenza da Enti Pubblici e cittadini.
Piccola perla incastonata alle porte dell’area dolomitica, il parco archeologico del Castelliere di Noal, a Sedico (Bl), è da 3300 anni testimone dell’epoca dei grandi siti archeologici europei.
Il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Storie riemerse – L’archeologia tra ricerca e racconto museale” promosso dal Museo nazionale di Archeologia del Mare di Caorle (Ve), vede protagonista “La memoria dell’Adriatico tra passato e futuro. Guida minima al patrimonio culturale subacqueo”, e si terrà domenica 17 luglio alle ore 18,30 presso il Museo.
La Necropoli Paleoveneta dell’età del ferro è un'area archeologica statale i cui reperti sono conservati presso il Museo civico di Borgo Valbelluna. Ingresso libero all'area archeologica.
Gli interventi di restauro – condotti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza - hanno incluso il risanamento e la pulitura delle pitture murali sia all’interno che all’esterno dell’oratorio, e il recupero conservativo del dipinto a olio su tela, dei manufatti lignei e delle stazioni della Via Crucis.
In occasione del Piano di valorizzazione dei luoghi della cultura 2022, la Soprintendenza apre le porte del proprio laboratorio di scavo archeologico in Via Crimea per accompagnare il visitatore alla scoperta delle sepolture preromane della necropoli orientale di Padova, rinvenuta in Via Tiepolo e Via San Massimo.