Presentati al pubblico gli interventi di restauro alla Scuola dei Battuti di San Simon a Vallada Agordina (BL): il recupero dell’altare, degli arredi, dei dipinti e degli oggetti di devozione

Gli interventi di restauro – condotti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza - hanno incluso il risanamento e la pulitura delle pitture murali sia all’interno che all’esterno dell’oratorio, e il recupero conservativo del dipinto a olio su tela, dei manufatti lignei e delle stazioni della Via Crucis.

Data:
7 Luglio 2022

Presentati al pubblico gli interventi di restauro alla Scuola dei Battuti di San Simon a Vallada Agordina (BL): il recupero dell’altare, degli arredi, dei dipinti e degli oggetti di devozione

Sabato 2 luglio 2022, alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche con la sentita partecipazione della cittadinanza, sono stati ufficialmente presentati al pubblico gli interventi di restauro che hanno interessato il complesso monumentale della Scuola dei Battuti con i suoi beni, collocato a ridosso della storica chiesa di San Simon a Vallada Agordina.

L’operazione è stata realizzata grazie alla fruttuosa collaborazione tra enti pubblici e privati e all’ottenimento di cospicue risorse economiche derivanti da un finanziamento della CEI, del GAL Alto Bellunese e della Fondazione Cariverona.

L’esistenza della Confraternita dei Battuti è attestata dai documenti storici fin dal Medioevo, quando l’edificio era utilizzato per opere di carità e di accoglienza a beneficio di viandanti, poveri e bisognosi. Il valore storico, religioso e testimoniale della confraternita – formata da donne e uomini – si è mantenuto inalterato nel corso dei secoli fino al suo scioglimento nel 1806 in seguito alle soppressioni napoleoniche.

Considerata la particolare collocazione dell’immobile (fig. 1), posto lungo un crinale, è stato necessario approntare un progetto di restauro e di consolidamento statico che ha interessato anche il rifacimento delle strutture lignee e del manto di copertura a scandole del tetto (Ditta RestaurArte s.r.l.).

L’interno, costituito da due vani, presenta ancora sulla parte di fondo un affresco del XVII secolo raffigurante l’Angelo annunciante e la Vergine annunciata (fig. 3) entro due riquadri scanditi da finte cariatidi e posti a ridosso del preesistente dossale ligneo (fig. 2), entro il quale è incastonato il dipinto su tela raffigurante la Madonna dei Battuti con i confratelli (fig. 9),un’immagine riconducibile all’ambito della bottega di Francesco Frigimelica, nella quale si evidenzia la commistione delle tradizionali iconografie della Madonna della Misericordia e dell’Immacolata.

Appare di particolare pregio il cassone elemosiniere in noce (figg. 4 e 5), un mobile di origine civile anticamente utilizzato per la raccolta delle offerte e adattato a mensa d’altare.

Gli interventi di restauro – condotti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza – hanno incluso il risanamento e la pulitura delle pitture murali sia all’interno che all’esterno dell’oratorio, a cura della ditta Altinate di Federico Pat, e il recupero conservativo del dipinto a olio su tela, dei manufatti lignei (fig. 6) e delle stazioni della Via Crucis (fig. 10), grazie all’opera della restauratrice Mariangela Mattia.

In particolare, la pala d’altare presentava un diffuso degrado con depositi di particellato, una serie di lacerazioni e l’allentamento del supporto in tessuto (fig. 7), assai impoverito. Tali problematiche hanno pertanto richiesto anche l’ausilio di un sottile telaio perimetrale per l’efficace tensionamento della tela e una nuova foderatura di supporto (fig. 8). La pulitura ha permesso di restituire piena leggibilità alla superficie pittorica (fig. 9).

Per approfondire:

Cesare Andrich e Loris Serafini, La Schola dei Battuti di San Simon in Vallada Agordina, edito dalla Fondazione Papa Luciani di Canale d’Agordo nel luglio 2022.

All’interno del libro si segnalano i seguenti contributi:

– Federico Pat, Il restauro degli affreschi, pp. 63-76.

– Mariangela Mattia, Il restauro delle opere d’arte ad arredo della Schola, pp. 77-96.

Fotografie di Mariangela Mattia.

Ultimo aggiornamento

7 Luglio 2022, 15:46