L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore (Belluno)

Presentazione del volume

Data:
10 Giugno 2021

L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore (Belluno)

Sabato 12 giugno 2021, in occasione della recente pubblicazione del volume intitolato L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore, curato da Letizia Lonzi, è previsto l’incontro di presentazione ufficiale al pubblico alle ore 16:00 (fig. 01) presso la chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente a Pieve di Cadore, con gli interventi delle storiche dell’arte Silvia Spada, Letizia Lonzi, Marta Mazza e della restauratrice Milena Dean.

Il volume ripercorre grazie alle ricerche scientifiche degli autori la storia della dispersione e del ritrovamento delle originali parti – ora frammentarie – del Flügelaltar, realizzato alla fine del Quattrocento come testimonia il contratto del 1499-1500 a firma di Ruprecht Potsch. L’artista, appartenente a una bottega tirolese di Bressanone, fu coadiuvato nella realizzazione dell’opera dall’intervento di un intagliatore di grande pregio, ancora anonimo.

Il colossale altare a sportelli mobili, decorato da tavole dipinte (fig. 04) e da un apparato scultoreo policromo, rimase nella pieve cadorina fino all’Ottocento, quando fu smembrato per circostanze ignote: le parti superstiti furono disseminate in luoghi diversi e lontani tra loro, come le statue degli apostoli Pietro e Paolo, rintracciate da Marta Mazza nel 2005 presso la chiesa della vicina frazione di Pozzale di Cadore – ridipinte e ora riportate all’originaria policromia grazie al restauro ministeriale di Milena Dean (figg. 02-03, fotografie di Enzo Andrian) – e la Madonna lignea, attualmente esposta ai musei civici di Torino.

Ebbe sorte affine anche l’antico Flügelaltar della chiesa di San Floriano a Pieve di Val di Zoldo, opera di datazione e maestranze analoghe a quelle attive a Pieve di Cadore: disperso e smembrato, è stato rintracciato all’estero di recente dalla stessa Marta Mazza.

Il progetto di studio, realizzato in collaborazione tra la Provincia di Belluno, la Diocesi di Belluno-Feltre, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, l’Unione Montana Centro Cadore, il Comune di Pieve di Cadore, la Magnifica Comunità di Cadore e l’Arcidiaconato del Cadore, testimonia la sinergia e la collaborazione tra gli specialisti attivi nel territorio, che hanno analizzato le fonti storiche e documentarie e la bibliografia esistente, a partire dalle scoperte della collega Marta Mazza, all’epoca funzionario storico dell’arte della Soprintendenza, e ora dirigente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche.

Il volume raccoglie i seguenti contributi:

Letizia Lonzi

Premessa

Giandomenico Zanderigo Rosolo

Latini e tedeschi sulle strade del Cadore nel Quattrocento

Marta Mazza

L’altare a battenti della chiesa arcidiaconale di Pieve di Cadore: rinvenimenti, restauri, ipotesi ricostruttive, considerazioni storiche e proposte attributive

Milena Dean

Il San Pietro e il San Paolo della chiesa di Santa Maria Nascente a Pieve di Cadore

Antonio Genova

Il Flügelaltar di Santa Maria di Pieve di Cadore: per un regesto delle fonti documentali

Letizia Lonzi

Aperti per le feste. Altari a battenti e arredi quattro-cinquecenteschi di gusto tedesco in provincia di Belluno: per un elenco aggiornato


Il libro appartiene alla collana “Tesori d’arte nelle chiese del Bellunese”, promossa dalla Provincia di Belluno in collaborazione con la Soprintendenza, e dedicata a studi di approfondimento scientifico dei beni storici, artistici, monumentali e paesaggistici del territorio bellunese.

Per consultare l’elenco dei volumi pubblicati in precedenza, si rinvia a:

https://www.provincia.belluno.it/myportal/P_BL/vivere/pubblicazioni/tesoriarte

Per ascoltare la presentazione da remoto, si invita a seguire la diretta alla pagina facebook della Provincia di Belluno

Ultimo aggiornamento

24 Giugno 2021, 17:44