L’attività della Soprintendenza per il recupero conservativo delle piroghe del Museo del fiume Bacchiglione a Cervarese Santa Croce (Padova)

Tra le attività finanziate con fondi ministeriali, la Soprintendenza ha dedicato particolare cura e attenzione al recupero conservativo delle due grandi piroghe monossili medievali in legno provenienti dal Bacchiglione

Data:
5 Ottobre 2022

L’attività della Soprintendenza per il recupero conservativo delle piroghe del Museo del fiume Bacchiglione a Cervarese Santa Croce (Padova)



Tra le attività finanziate con fondi ministeriali (Lavori Pubblici 2022), la Soprintendenza ha dedicato particolare cura e attenzione al recupero conservativo delle due grandi piroghe monossili medievali in legno di quercia, attualmente esposte presso la sala a pianterreno del Museo del fiume Bacchiglione, allestito nel Castello di San Martino della Vaneza a Cervarese Santa Croce.

Le imbarcazioni, datate al VII-VIII sec. d.C., erano state rinvenute occasionalmente nel 1972 durante le attività di estrazione della sabbia nel fiume Bacchiglione da parte dei fratelli Dal Maso, “sabbionari”, che collaborarono attivamente con la Sezione archeologica del Gruppo Sommozzatori di Padova alle operazioni di recupero dei manufatti, di notevoli dimensioni.

Le piroghe furono all’epoca sottoposte a un lungo e complesso intervento di restauro (1975-1978), in quanto risultava necessario procedere al consolidamento del legno saturo d’acqua, trattato con uno specifico prodotto denominato Polietilen Glicole (PEG).

L’impiego di questo prodotto, generalmente utilizzato fin dagli anni Sessantacome consolidante per reperti lignei archeologici ritrovati sott’acqua o in ambienti umidi, pur garantendo la conservazione dei due scafi ha richiesto nel tempo costanti interventi di manutenzione.

Si tratta delle problematiche riscontrate anche di recente nell’ambito delle attività di controllo delle condizioni conservative delle imbarcazioni, che hanno evidenziato estesi fenomeni di affioramento e  percolamento del PEG, sia all’interno che all’esterno delle superfici lignee, con il conseguente gocciolamento dello stesso sulla struttura metallica di sostegno e sul pavimento della sala.

Il fenomeno è inoltre accentuato periodicamente dalle condizioni ambientali della sala – caratterizzate da un elevato tasso di umidità – che hanno aggravato la situazione.

Il restauro vero e proprio, affidato alla Ditta “Conservazione e Restauro” di Ilaria Bianca Perticucci, dovrà pertanto necessariamente prevedere anche il monitoraggio microclimatico dello spazio espositivo per 12 mesi, mediante il coinvolgimento del personale del museo, una costante opera di manutenzione, oltre alla consueta documentazione fotografica di tutte le fasi dell’intervento, comprensiva di rilievo fotogrammetrico digitale 2 e 3D.

La Soprintendenza dedicherà un successivo approfondimento all’intervento di restauro, iniziato il 4 ottobre 2022, che prevede anche un calendario di visite per il pubblico a cantiere aperto.

Tutte le operazioni previste sono state possibili grazie alla fattiva collaborazione della Ditta che ha in gestione il Museo e degli altri soggetti coinvolti a vario titolo, dal Comune di Cervarese Santa Croce alla Provincia di Padova – ente proprietario del Castello – che ha provveduto alla pulizia straordinaria della sala dopo un periodo di chiusura al pubblico della sede museale.



Le immagini in bianco e nero sono tratte dall’articolo di Alessandro Prosdocimi, Antiche imbarcazioni nei fiumi del Padovano, in “Patavium”, 1973, 1, pp. 36-39, al quale si rinvia per ulteriori approfondimenti storici.

Per informazioni sul Castello di San Martino della Vaneza:

http://www.comune.cervarese.pd.it/Home/Guida-al-paese?IDDettaglio=31897

Ultimo aggiornamento

5 Ottobre 2022, 12:25