Al via i lavori di restauro della facciata esterna di Palazzo Zuccareda a Treviso

La Soprintendenza avvia in questi giorni i lavori di restauro della facciata esterna di Palazzo Zuccareda, a Treviso, sede del Comando provinciale dei Carabinieri, di proprietà pubblica e assoggettato a vincolo di tutela

Data:
21 Giugno 2021

Al via i lavori di restauro della facciata esterna di Palazzo Zuccareda a Treviso


La Soprintendenza avvia in questi giorni i lavori di restauro della facciata esterna di Palazzo Zuccareda, a Treviso, sede del Comando provinciale dei Carabinieri, di proprietà pubblica e assoggettato a vincolo di tutela (D.Lgs. n. 42/2004 art. 10. Decreto 26/01/1926).
Si terrà il 22 giugno, alle ore 10,30 a Palazzo Zuccareda, un incontro di presentazione dei lavori di restauro, su invito del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Treviso, Colonnello Gianfilippo Magro, e del nostro Soprintendente, il dott. Fabrizio Magani.
La facciata principale del Palazzo, su Via Cornarotta, conserva ancora in forma frammentaria un ciclo pittorico della metà del ‘500, di cui rimangono parzialmente leggibili scene raffiguranti Amore e Psiche e, nel cornicione, busti di imperatori romani. Il restauro verrà finanziato con un contributo di 150.000 euro, interamente proveniente dal Ministero della Cultura. I lavori saranno diretti dalla Soprintendenza che ha curato anche la progettazione del restauro.
Obiettivo del progetto è la ricostituzione di una complessiva unitarietà percettiva delle finiture e degli elementi decorativi della facciata, ora compromessa dalla disomogeneità dei trattamenti e dalla perdita quasi integrale della leggibilità delle pitture murali.
Il restauro si inserisce in un progetto più ampio di riqualificazione delle facciate dei palazzi storici di Treviso, di cui la Soprintendenza rappresenta uno degli attori principali.




Note sul Palazzo
Palazzo Zuccareda, attualmente sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, sorge a Treviso in via Cornarotta, 22-24. Entro la fine del Settecento la proprietà passò ai conti Zuccareda, famiglia aggregata alla nobiltà trevigiana nel 1665.
L’edificio, di proprietà demaniale, è assoggettato alle disposizioni del Dlgs. 42/2004.
Il palazzo, eretto nella metà del ‘500 circa, è una costruzione nobiliare a tre piani ornata da affreschi esterni su entrambi i prospetti. Da un punto di vista compositivo e decorativo, le due facciate Sud e Nord rivestono la stessa importanza, aspetto quest’ultimo che rappresenta un carattere di forte originalità nella concezione architettonica veneta del tempo e particolarmente in ambito urbano, dove le facciate sul giardino venivano risolte abitualmente con un disegno semplificato rispetto al prospetto prospiciente la strada.
La forma attuale del palazzo, con le sue pertinenze, è già attestata nel catasto napoleonico del 1811 e, successivamente, nel catasto austriaco del 1842.
Negli anni venti del Novecento l’edificio fu acquistato dal Municipio ed una sua parte fu destinata per pochi anni ad ospitare la Pinacoteca Comunale di Treviso.
Trasferita la Pinacoteca nella sede di Borgo Cavour, il palazzo fu venduto agli inizi degli anni trenta dal Comune alla Provincia, la quale eseguì lavori radicali nei locali interni e lo destinò a sede del Partito Nazionale Fascista fino al 1943. Dal secondo dopoguerra ad oggi è sede del Comando del Gruppo Carabinieri.

I lavori di restauro
Gli affreschi su entrambe le facciate presentano un pessimo stato conservativo già segnalato dagli storici ottocenteschi e di primo Novecento.
Le porzioni superstiti delle finiture esterne risultano di difficile lettura ed interpretazione, in particolar modo le superfici affrescate a monocromo con storie di figure mitologiche dipinte all’interno di riquadri nella facciata su via Cornarotta, per buona parte scomparse. Solo i busti di imperatori entro medaglioni si conservano in modo leggibile nonostante la presenza di lacune soprattutto nelle iscrizioni.
Obiettivo del progetto di restauro è la ricostituzione di una complessiva unitarietà percettiva delle finiture e degli elementi decorativi della facciata, ora compromessa dalla disomogeneità dei trattamenti e dalla perdita quasi integrale della leggibilità delle pitture murali.
Le operazioni di restauro saranno precedute da un approfondimento scientifico mirato all’individuazione delle caratteristiche dei materiali, alla conoscenza dei prodotti di alterazione, all’individuazione delle cause di degrado e alla verifica della successione stratigrafica dell’intonaco.

Ultimo aggiornamento

15 Giugno 2021, 13:07