Al via il Progetto “La prima fonderia di Padova preromana” e le date per scoprirlo insieme agli archeologi

Per avvicinare la cittadinanza alla conoscenza del progetto sono state programmate alcune giornate con attività di archeologia pubblica e partecipata mediante una serie di incontri gratuiti aperti al pubblico il 29 aprile e 7 e 13 maggio.

Data:
28 Aprile 2022

Al via il Progetto “La prima fonderia di Padova preromana” e le date per scoprirlo insieme agli archeologi

A partire dal corrente mese di aprile sono iniziate le attività di documentazione e scavo di un contesto artigianale della prima età del Ferro, nell’area corrispondente al parcheggio della Questura di Padova, in Riviera Ruzante, prelevato in un blocco di stratificazione archeologica in occasione dell’intervento di archeologia preventiva compiuto nel 2000 dalla società cooperativa P.ET.R.A., con la Direzione scientifica della dott.ssa Ruta dell’allora Soprintendenza Archeologica del Veneto. Il sito ha restituito evidenze collocabili tra il IX secolo a.C. e la romanizzazione (e successivamente tra l’età romana e quella medioevo-rinascimentale), con strutture e livelli riconducibili ad attività artigianali e aree residenziali, cui fanno riferimento i numerosi materiali rinvenuti, in prevalenza ceramica, metalli, resti faunistici e resti botanici.

Si tratta del progetto “The earliest foundry of Pre-Roman Padua” – La prima fonderia preromana – dell’Università degli Studi di Padova, nel quadro di una partnership con la nostra Soprintendenza, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Progetti di Ricerca di Eccellenza 2021) e finalizzato a indagare in maniera approfondita uno dei più importanti siti insediativi e produttivi della Padova preromana da un punto di vista archeologico, archeometrico e paleoambientale.

Il responsabile scientifico è il prof. Massimo Vidale, coadiuvato dalla prof.ssa Lara Maritan per le analisi archeometriche delle ceramiche, dal prof. Michele Cupitò per l’analisi tipologia e cronologica dei materiali archeologici, e dal prof. Mauro Rottoli per le analisi archeobotaniche. 

Per la Soprintendenza, sono coinvolte nel progetto le dott.sse Elena Pettenò e Cinzia Rossignoli, funzionarie archeologhe per la città di Padova.

Del gruppo di lavoro fanno inoltre parte le dott.sse Vanessa Baratella ed Elena Perez Monserrat, titolari di assegno di ricerca, il dott. Andrea Giunto e la dott.ssa Francesca Adesso come borsisti di ricerca, oltre a dieci studenti di Archeologia che conducono in laboratorio le operazioni di microscavo stratigrafico, precedute dalla formazione didattica mediante una serie di lezioni frontali.

Le attività, attualmente in corso, prevedono il campionamento, la catalogazione e la documentazione fotografica dei reperti, fondamentali per uno studio approfondito dei materiali.

Per avvicinare la cittadinanza alla conoscenza del progetto sono state programmate alcune giornate con attività di archeologia pubblica e partecipata mediante una serie di incontri gratuiti aperti al pubblico:

29 aprile: ore 16.30 – 19.00

7 maggio: ore 10.00-12.30 / 14.30 – 17.00

13 maggio: ore 16.30 – 19.00

Luogo: Ponte di Brenta/Padova, via delle Ceramiche 28

Per partecipare è necessario prenotare indicando il proprio nominativo e il numero di telefono all’indirizzo info@studiodarcheologia.it o tramite whatsapp al numero 347 9941448.

Per un approfondimento sullo scavo effettuato nel 2000 e sui reperti ritrovati, si rinvia alla consultazione di:

A. Ruta Serafini, P. Cattaneo, P. Michelini, P. Marcassa, Padova, area tra via Santa Chiara e riviera Ruzzante (Questura), Quaderni di Archeologia del Veneto XX, 2004, Dosson (Treviso) 2005, pp. 25-30.

La città invisibile. Padova preromana. Trent’anni di scavi e ricerche, a cura di M. De Min, M. Gamba, G. Gambacurta, A. Ruta Serafini, Bologna 2005, pp. 91-94.

Le memorie ritrovate del monastero di Santa Chiara di Cella Nova a Padova, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 1 settembre – 18 novembre 2012), a cura di F. Cozza, con testi del curatore e di S. Emanuele, [s.l.] 2011.

Per ulteriori informazioni sull’attività di scavo in laboratorio attualmente in corso e per ascoltare l’intervista al prof. Massimo Vidale:

ArchaeoReporter.it

Autori delle fotografie: Andrea Giunto e Francesca Adesso.

Ultimo aggiornamento

28 Aprile 2022, 08:47