Dal 17 al 19 maggio 2022 i Musei Civici di Bassano del Grappa, in collaborazione con Museo Gypsotheca Antonio Canova e Gallerie d'Italia, propongono 𝐈𝐥 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐧𝐨𝐯𝐚: convegno internazionale di studi per celebrare il genio di Antonio Canova a 200 anni dalla sua scomparsa.
Durante la fase iniziale della pulitura è emersa l’iscrizione a caratteri umanistici “Titianus pinxit MDXX” con la firma originale dell’artista e l’anno 1520, che ha permesso di datare per la prima volta con precisione l’opera nell’ambito della produzione pittorica dell’artista cadorino.
Il ponte a tre arcate, sepolto sotto il manto stradale all’incrocio tra Riviera Tito Livio, Riviera Ponti Romani e via San Francesco (con accesso da Piazza Antenore e da Riviera Tito Livio), è databile tra il 40 e il 30 a.C. e costituisce una delle testimonianze più significative della storia patavina.
La campagna 2022, interamente finanziata dal Comune di Jesolo e diretta dalla Soprintendenza, avrà lo scopo principale di verificare lo stato di conservazione del primo relitto scoperto di fronte al Mort e noto in letteratura come “Cannoniera di Eraclea”, provvedendo all’esecuzione di nuovi rilievi e campionamenti.
Per avvicinare la cittadinanza alla conoscenza del progetto sono state programmate alcune giornate con attività di archeologia pubblica e partecipata mediante una serie di incontri gratuiti aperti al pubblico il 29 aprile e 7 e 13 maggio.
Il secondo appuntamento del ciclo di conferenze "Tutta Padova ne parla", che si terrà mercoledì 20 aprile alle ore 16,30 presso la Soprintendenza, ci guiderà alla scoperta dell'affascinante vicenda delle comunità benedettine a Padova e in territorio padovano. Ingresso libero con prenotazione. Aprendo l'articolo è possibile visionare la registrazione della conferenza.
Nani sulle spalle dei giganti. Casi di archeologia urbana a Padova si terrà mercoledì 6 aprile, alle ore 16,30, a Palazzo Folco, in via Aquileia a Padova, sede della Soprintendenza. Aprendo questo articolo, a fondo pagina, è disponbile la registrazione dell'incontro.
Grazie a fondi ministeriali e alla disponibilità delle proprietà coinvolte, archeologi professionisti, incaricati dalla nostra Soprintendenza, hanno eseguito una minuziosa pulitura generale del pianoro, un’area di circa 300 mq.
I risultati sono stati sorprendenti: l’accumulo di blocchi di calcare era quanto restava di un sistema difensivo comprendente una poderosa torre quadrata di oltre 7 metri di lato.
Lo scavo è in esecuzione sotto la direzione scientifica di Carla Pirazzini, funzionario competente per territorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso ed ha già conseguito un importante risultato scientifico: evidenziare, almeno in quest’area, l’esatta sovrapposizione tra l’impianto urbanistico della città preromana e quello di epoca romana.