GEA 2024 |I Carabinieri Tutela Patrimonio culturale di Venezia consegnano un’urna cineraria romana di recente recupero al Museo nazionale concordiese di Portogruaro

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, nel pomeriggio di venerdì 14 giugno, presso il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, in presenza della Soprintendenza, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia ha consegnato al direttore del museo la base di un’urna funeraria a cassetta di epoca romana, proveniente dal territorio concordiese.

Data:
10 Giugno 2024

GEA 2024 |I Carabinieri Tutela Patrimonio culturale di Venezia consegnano un’urna cineraria romana di recente recupero al Museo nazionale concordiese di Portogruaro


In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, nel pomeriggio di venerdì 14 giugno, presso il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, in presenza della Soprintendenza, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia ha consegnato al direttore del museo la base di un’urna funeraria a cassetta di epoca romana, proveniente dal territorio concordiese.

Il manufatto, realizzato in calcare, presenta forma parallelepipeda ed era destinato a contenere le ceneri del defunto nella cavità superiore, in origine protetta da un coperchio oggi mancante. La tipologia, molto diffusa in epoca romana, trova confronti anche in ambito concordiese. Sul lato frontale reca l’iscrizione funeraria in caratteri capitali latini, parzialmente consunta e abrasa, che riporta la dedica da parte di un individuo della famiglia degli Attii, [-] Attius Lucullus, a tre suoi famigliari: il padre, Lucius, lo zio paterno, Caius, e il fratello.

La famiglia degli Attii è ben documentata ad Altinum da numerose iscrizioni. A Iulia Concordia, invece, risultava attestato solo dal monumento sepolcrale di una ex schiava, Attia Corinthis, originariamente conservato presso l’abbazia di Summaga ma oggi disperso.Le caratteristiche paleografiche dell’urna cineraria degli Attii e l’assenza di cognomen nella serie onomastica dei tre dedicatari suggeriscono di datarla tra la fine del I secolo a.C. e la metà del I secolo d.C.

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Pordenone, sono state avviate dal Nucleo TPC di Venezia nell’ottobre 2023, nell’ambito di un’attività ispettiva della Soprintendenza, con cui i Carabinieri TPC collaborano strutturalmente.

Il bene è stato ritrovato in un casolare nella campagna concordiese, in località Cavanella, in seguito a una segnalazione alla Soprintendenza da parte dei nuovi proprietari dell’immobile.

Gli accertamenti effettuati hanno permesso di ricostruire parte della storia del bene, che è stato rinvenuto in occasione di lavori agricoli in un campo nei pressi del casolare, tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70 del secolo scorso.

Al termine delle indagini, nel gennaio 2024 la Procura di Pordenone ha disposto la proprietà statale del reperto, che è stato assegnato al Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro per consentirne la valorizzazione.

Oggetto di un intervento di restauro che ha rimosso le patine biologiche dovute alla prolungata esposizione agli agenti atmosferici, il monumento è ora esposto presso il museo.

È bene ricordare come la normativa vigente preveda sui beni archeologici provenienti dal territorio italiano una presunzione di appartenenza allo Stato. Il privato che intenda rivendicare la proprietà di reperti archeologici è tenuto a fornire la prova che gli stessi gli siano stati assegnati dallo Stato in premio per ritrovamento fortuito; o che gli siano stati ceduti sempre dallo Stato a titolo d’indennizzo, per l’occupazione di immobili; o che siano stati in proprio, o altrui possesso, in data anteriore all’entrata in vigore della Legge n. 364 del 20 giugno 1909.

Il recupero di reperti archeologici facenti parte del patrimonio culturale dello Stato rappresenta una delle direttrici investigative che il Nucleo TPC di Venezia persegue, attraverso verifiche costanti, in collaborazione con gli uffici del Ministero della Cultura. La restituzione al patrimonio pubblico di questi beni, testimonianze materiali aventi valore di civiltà, riporta alla fruizione collettiva oggetti che narrano la storia di territori e di comunità.

Venerdì 14 giugno, alle ore 15.30, presso il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro (Ve), in occasione delle Giornate europee dell’archeologia (GEA 2024) il nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio culturale di Venezia, diretto dal Maggiore Emanuele Meleleo, in collaborazione con la Direzione regionale musei del Veneto (ufficio del MiC) e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso organizzano un evento nel quale viene consegnato al museo e presentato per la prima volta al pubblico un’urna cinenaria romana proveniente dal concordiese di recente recupero.

Ingresso libero
Info: drm-ven.museoportogruaro@cultura.gov.it

Ultimo aggiornamento

19 Giugno 2024, 14:27