I volumi miniati: restauro e catalogazione di una straordinaria testimonianza d’arte grafica e pittorica della Grande Guerra

Restauro, conservazione e catalogazione di una straordinaria testimonianza celebrativa della memoria della Prima Guerra Mondiale.

Data:
28 Aprile 2021

I volumi miniati: restauro e catalogazione di una straordinaria testimonianza d’arte grafica e pittorica della Grande Guerra


Presso il Museo Storico della Terza Armata di Padova è conservata una straordinaria testimonianza celebrativa della memoria della Prima Guerra Mondiale, costituita da due volumi miniati in pergamena (1922 – 1932) che raccontano, con il linguaggio dell’arte, i momenti salienti del conflitto e il sacrificio di coloro che si sono distinti per valore sui campi di battaglia.

Autore di quest’opera monumentale è Nestore Leoni (L’Aquila 1862 – Roma 1947), artista forse ancora poco noto ai più, ma che, con la raffinatezza della sua cultura, una straordinaria abilità tecnica e un’indubbia capacità imprenditoriale, nel secolo XX seppe rivitalizzare l’arte della miniatura con opere di sommo impegno contenutistico e tecnico, per importanti committenze italiane ed internazionali.

Nel 2020 la Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, nell’ambito dei propri compiti di tutela del patrimonio del territorio e in virtù di una tradizione di studi pluridecennale relativa alle problematiche inerenti al rapporto tra la memoria della Prima Guerra Mondiale e le arti (cfr. https://www.movio.beniculturali.it/sbap-vebpt/dallerovinedellagrandeguerra/), ha promosso il restauro di questi beni, tornati al Museo dopo una lunga permanenza presso altri Istituti facenti capo all’Esercito Italiano.

L’operazione di restauro e di valorizzazione dei volumi, finanziata dal Comitato Tecnico Scientifico Speciale per il patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale (Bando 2019), è riconducibile all’art. 1 comma 2 della Legge 78/2001 e del decreto MiBAC 4 ottobre 2002, relativi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio della Prima Guerra Mondiale, in particolare tra gli ambiti “Ricognizione e censimento del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale” e “Valorizzazione del patrimonio della Prima Guerra Mondiale”.

I volumi


L’opera è così articolata :

Volume I  – Commentari della Guerra e della Vittoria MCMIV – MCMXVIII: contiene la dichiarazione della neutralità e dell’entrata in guerra, gli eventi di quel periodo, incluse alcune delle più importanti battaglie, la guerra navale e aerea e, infine, il bollettino della vittoria.

Volume II – I fasti del valore e del sacrificio MCMIV – MCMXVIII: è dedicato alle onorificenze collettive e individuali.

Ogni tomo è di formato atlantico – ossia composto di fogli non piegati – e costituito da 110 fogli racchiusi entro una sontuosa legatura in cuoio marocchino con impressioni oro, placchetta in argento e smalto e borchie metalliche.

I fogli sono interamente vergati a inchiostri e miniati a tempera e oro.

I volumi sono due straordinarie testimonianze d’arte grafica e pittorica dei primi decenni del XX secolo: sottendono un’interessante varietà di riferimenti culturali che rimandano, da una parte, alla miniatura antica, medievale e rinascimentale, dall’altra alla relazione sia con la contemporanea grande decorazione ad affresco, legata ai siti dedicati alle memorie della Grande Guerra (in particolare Cappelle commemorative ai Caduti e Sacrari), sia con la fotografia celebrativa d’epoca (cfr. Luca Majoli, Dall’Astico al Piave. Il racconto della guerra tra fotografia e cinema, in Monica Pregnolato (a cura di) Dalle rovine della grande guerra le nuove chiese sul lungo Piave. Fonti e spunti critici per la valorizzazione, Crocetta del Montello (TV), Antiga Edizioni, 2014).

Sono in corso studi sull’opera miniatoria di Nestore Leoni anche da parte dell’Università degli Studi di Padova e si riportano, a tal proposito, le parole della Prof.ssa Federica Toniolo, professore ordinario di Storia della Miniatura e di Storia dell’arte medievale del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo patavino, che ha redatto una scheda di carattere tecnico-critico sui volumi e ha tenuto una conferenza sull’argomento (www.beniculturali.pd.it), la prima di altri appuntamenti e pubblicazioni che saranno dedicati al genio e alle opere di Nestore Leoni:

“Nei due tomi del Codice della Guerra, opera di grande impegno, come in un’officina medievale, Leoni si fece aiutare da due collaboratori citati nel frontespizio: Enrico Brignoli e Renato Garrasi.

Il Maestro dimostra nella tecnica sapiente, dove sono utilizzati lamine d’oro e pigmenti raffinati, di sapersi destreggiare abilmente nella lunga tradizione del libro miniato. Tale è la sua fedeltà alla lunga storia dell’illustrazione libraria, che decise di lavorare su pergamena facendo altresì rivivere la prassi di tingere intere pagine in porpora e blu cobalto con scritture in inchiostri colorati e dorati. I suoi studi condotti su manoscritti antichi nelle biblioteche italiane, in particolare fiorentine, spiegano il recupero di decorazioni quali i ‘bianchi girari’, le lettere filigranate di pennello, le iniziali caleidoscopiche romaniche, a volte, ricomposte entro schemi che lasciano trasparire la familiarità dell’artista con l’Art Nouveau.

La leggerezza degli ornati contrasta con le aperture narrative poste nel margine superiore e inferiore, dove al lettore sono restituite precisissime immagini di armi, aerei e navi dell’esercito italiano dedotte da una seria documentazione fotografica che rende i volumi di preziosa descrizione storica.
Ognuna delle pagine reca variopinte pitture che, coniugando modelli medievali e rinascimentali a macchinari bellici contemporanei, sublimano con la finezza dell’arte gli eventi tragici della prima guerra mondiale”.


(Cfr. Federica Toniolo, Scheda di Carattere storico-critico redatta per esposizione temporanea dei Volumi presso il Museo della III Armata in Padova).

(Link al programma della conferenza: https://www.beniculturali.unipd.it/www/dbc-news/giornata-di-studi-il-manoscritto-purpureo-dalla-tarda-antichita-al-novecento-1-dicembre-2020-ore-930-zoom-meeting/).

Il progetto della Soprintendenza

  • Restauro e conservazione: l’intervento di manutenzione/restauro è stato realizzato dalla restauratrice d.ssa Antonietta Licori, sia alle legature, ai supporti pergamenacei che alle miniature.

Riguardo la conservazione dei volumi, della misura di mm 500×385, sono stati realizzati due distinti contenitori in cartone acid free, ossia privi di acidità e quindi molto più resistenti all’usura e al tempo, dotati di idonea coibentazione interna, per favorire la permanenza dei beni in microambienti controllati anche dal punto di vista termoigrometrico.

  • Catalogazione: considerato il valore artistico dei manufatti e l’eccezionalità dei contenuti di carattere storico-documentario, è stata prevista:
    • la stesura di altrettante schede di Catalogo OA (Opera d’Arte), redatte secondo gli standard catalografici ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura), per l’inserimento delle stesse nel portale SIGECweb, – Sistema Informativo Generale del Catalogo – https://www.catalogo.beniculturali.it/.
    • la trascrizione dei testi, densi di date e nomi (luoghi, settori dell’Esercito Italiano, militi), per poterne organizzare i dati ai fini di una fruizione interattiva di ricerca anche attraverso il portale 14-18.it, mediante il tracciamento dei dati e l’inserimento di parole chiave.

La digitalizzazione dei contenuti e la campagna fotografica post-restauro ad alta definizione realizzata dalla Soprintendenza hanno una diretta positiva ricaduta anche di carattere conservativo, in quanto, una volta restaurati e collocati in contenitori idonei alla loro conservazione, i volumi potranno essere preservati dalla manipolazione e movimentati esclusivamente per finalità di tutela, mentre studi e fruizione avranno luogo esclusivamente attraverso gli strumenti informatici.

L’occasione del restauro naturalmente ha portato ad un approfondimento conoscitivo dei beni, sia dal punto di vista storico-critico, che tecnico-materico, aspetti che auspicabilmente porteranno ad un ulteriore affinamento degli studi relativi all’opera di un artista di grande interesse, testimone colto e raffinato della cultura della prima metà del secolo scorso.

IMMAGINI (clicca per ingrandire)

Ultimo aggiornamento

24 Maggio 2021, 09:51