In occasione della mostra “Temporanea. Esibire, documentare, recuperare”, attualmente allestita a Castelfranco Veneto presso la sede di Palazzo Soranzo Novello (16 giugno – 31 ottobre 2023), sarà presentato il 31 ottobre alle ore 18.00 alla cittadinanza il ritorno a casa dell’affresco staccato raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Antonio Abate e Girolamo, che rappresenta il cuore della mostra e in origine ornava la sala al pianterreno del medesimo palazzo, anticamente denominato Palazzo ex Baggio Moretti, Novello, Piacentini, Corner.

L’opera, che di recente il Comune di Castelfranco Veneto ha acquisito dalla Banca Popolare di Vicenza in Liquidazione Coatta Amministrativa per destinarla alle raccolte civiche, è depositaria di un vissuto storico e conservativo particolarmente avvincente e a tratti assai travagliato, cui la Soprintendenza ha dedicato un approfondimento conoscitivo in occasione della recente attività di studio e ricerca per la stesura della relazione storico artistica allegata alla dichiarazione di interesse culturale del bene, emanata dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Veneto con provvedimento del 23 settembre 2021.

Gli atti e le testimonianze rintracciate presso gli archivi storici della Soprintendenza hanno permesso di accertare il rinvenimento dell’affresco nel vano di un’adiacenza del palazzo al tempo in cui la struttura era adibita a sede centrale della Banca Popolare di Castelfranco Veneto, e che fin dal 1961 la Soprintendenza ne aveva rilevato il valore e la necessità di garantirne le migliori condizioni di conservazione.

Per tale motivo l’opera fu sottoposta l’anno successivo alle operazioni di “stacco” e trasporto su tela, con affidamento dell’incarico a uno dei migliori specialisti in materia, vale a dire il restauratore trevigiano Mario Botter, sotto il controllo dell’ente di tutela.

In seguito alla conclusione del delicato intervento di restauro, l’opera – eseguita a monocromo – fu esposta al pubblico dal 1965 presso il pianterreno del palazzo, al tempo ancora adibito a sede bancaria.

Grazie all’apporto degli studi novecenteschi è stato possibile appurare la valenza devozionale del dipinto, anticamente collocato sotto ai portici della cosiddetta “Bastia Nova” – un ampio spazio urbano porticato – e pertanto esposto alla pubblica vista.

La data di esecuzione, riportata con l’iscrizione “1496” tuttora visibile sul basamento del trono della Vergine, coincide con l’anno del primo ammodernamento del palazzo, eseguito per volontà della famiglia Soranzo, all’epoca proprietaria dell’edificio.

Le notizie storiche rintracciate dalla critica hanno inoltre consentito di mettere in relazione l’iconografia dell’affresco con il coevo restauro della chiesa dell’antico convento francescano, dedicata a Sant’Antonio Abate, cui era probabilmente legata la famiglia.

L’opera è stata variamente posta in relazione su base stilistica all’ambito pittorico trevigiano del Quattrocento – e specificamente ai pittori Girolamo da Treviso il Vecchio e Pier Maria Pennacchi – che eredita e fa propria la tradizione belliniana della Sacra Conversazione con ambientazione architettonica di gusto lombardesco, declinata in un linguaggio più provinciale.

Il dipinto resterà visibile al pubblico fino al 5 novembre 2023 presso Palazzo Soranzo Novello, nella struttura di allestimento già predisposta che fino ad ora ospitava una riproduzione.

A decorrere dal 6 novembre, sarà rivolto verso la vetrata, in maniera tale da essere in ogni caso fruibile al pubblico, per essere in seguito trasportato presso il Museo Civico Casa Giorgione per garantirne l’idonea conservazione.

Per approfondire:

https://www.museocasagiorgione.it/index.php?area=62&menu=553

https://www.comune.castelfrancoveneto.tv.it/index.php?area=15&menu=882&page=4150