EL CANAL DE AGORT – Storia e archeologia da San Gottardo al Pont del Cristo in Mostra al Museo Mineralogico e Paleontologico di Agordo

Al centro dell’esposizione sono alcuni siti archeologici (con relativi reperti) localizzati nell’angusto tratto della valle che va da dalla località di San Gottardo al Pont del Cristo.

Data:
16 Luglio 2021

EL CANAL DE AGORT  –  Storia e archeologia da San Gottardo al Pont del Cristo  in Mostra al Museo Mineralogico e Paleontologico di Agordo

“Scavare nel passato”, attraverso documenti e suggestioni legati alla storia e all’archeologia relativi al tratto terminale della Valle del Cordevole, è l’obiettivo che anima la Mostra dal titolo “El Canal de Agort”, inaugurata nel mese di luglio del 2019 presso il Museo Mineralogico e Paleontologico di Agordo.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e sostenuta dal Comune di Agordo, prende spunto da alcune delle ricerche che dal 2003 ad oggi hanno impegnato il Gruppo ARCA.

Oltre a presentare al pubblico i risultati preliminari delle ricerche sul territorio e alcuni reperti esito degli scavi, l’esposizione include una proposta di taglio didattico e informativo più generale, che vuole offrire al visitatore una panoramica sulle pratiche e sui metodi impiegati dalla moderna ricerca storico-archeologica.
Il percorso illustra dunque le complesse attività che si sviluppano a partire dall’analisi delle fonti, dalla ricognizione diretta, dall’esame del territorio, fino ad arrivare allo scavo archeologico stratigrafico, che documenta il susseguirsi di eventi e azioni e che è accompagnato da un’approfondita fase di documentazione tecnica, oltre che dallo studio dei reperti antichi ritrovati.

Proprio in relazione ai reperti archeologici, è importante sottolineare che tutto il materiale esposto in Mostra è qui per la prima volta visibile al pubblico, dopo le necessarie fasi di studio preliminare, accurati rilievi tecnici e minime operazioni di consolidamento, da intendere come primi passi di un lavoro che proseguirà con un esame più approfondito degli oggetti e dei dati di scavo e, auspicabilmente, con ulteriori interventi di restauro dedicati agli esemplari più significativi.

Al centro dell’esposizione sono alcuni siti archeologici (con relativi reperti) localizzati nell’angusto tratto della valle che va da dalla località di San Gottardo al Pont del Cristo.

Le ricerche nei siti denominati convenzionalmente “Colaz” e “Agre” (ricadenti nel territorio comunale di Sedico), sono state realizzate tra il 2003 e il 2009 in stretta collaborazione con professionisti archeologi, in accordo e con la direzione scientifica della Soprintendenza, e hanno ricevuto il sostegno della Regione Veneto, dell’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, del Consorzio BIM-Piave dei Comuni della Provincia di Belluno e dell’allora Comunità Montana Val Belluna. I siti, localizzati a media quota sulla destra del Cordevole, si caratterizzano come ripari sottoroccia e hanno restituito testimonianze di insediamenti stagionali attribuibili a periodi compresi tra la fine del II millennio e la prima metà del I millennio a.C., con abbondante materiale in terracotta di cui si è cercato di evidenziare la grande varietà. Per favorire un approccio più diretto e immediato del visitatore, copie a grandezza reale di alcuni dei recipienti ritrovati in scavo sono state collocate al di fuori delle vetrine.

Anche da Pont del Cristo (in comune di La Valle Agordina) provengono interessanti reperti ceramici: i lavori di costruzione del paramassi sulla Strada Regionale 203 “Agordina” hanno infatti sorprendentemente riportato alla luce tre antichi vasi, rimasti per molti secoli protetti all’interno di un anfratto roccioso. I vasi, riferibili alla Prima età Ferro, ritrovati in frammenti, sono stati sottoposti ad un minuzioso restauro e sono per la prima volta esposti al pubblico.

Tornando sulla destra del Cordevole, troviamo il sito del Col de la Cazeta (Sedico), dove sono ancor oggi evidenti massicce strutture murarie, documentate nel loro insieme in anni recenti, in parallelo con l’indagine – attraverso sondaggio archeologico – dell’ampio “covolo” localizzato nelle strette vicinanze.

Per altri siti significativi – come il notissimo Castel Agordino ricordato da Marin Sanuto e che ancora dà il nome alla località dei Castei, o la suggestiva Cordova la cui memoria si perde nella leggenda – sono presentati dati, documenti e riflessioni legati allo studio storico e archivistico: indizi e spunti su cui la ricerca potrà continuare e approfondirsi, anche in vista della sempre più ampia valorizzazione e divulgazione delle testimonianze storico-archeologiche della Valle.

La Mostra, gratuita, sarà aperta nei fine settimana di luglio e agosto 2021 mentre, nei periodi di chiusura, sarà visitabile inoltrando la richiesta a archeoagordo.arca@gmail.com.

Per contatti telefonici chiamare il Gruppo ARCA al n. 3494465877 oppure al n. 3400890160.

La valle del Torrente Cordevole è da sempre al centro dell’interesse e dello studio dell’Associazione ARCA – Gruppo Archeologico Agordino, costituitasi nel 1998 con l’obiettivo di approfondire temi legati alla storia, all’archeologia e alla tradizione mineraria/metallurgica che caratterizza il comprensorio bellunese.

Ultimo aggiornamento

16 Luglio 2021, 10:09