E' risultato utile fornire alcuni elementi di approfondimento che possano facilitare l’utenza nella redazione del progetto relativamente a criteri di conoscenza della facciata e della sua consistenza materica, delle modalità di intervento e della documentazione necessaria ai fini dell’espletamento dell’istruttoria.
Il cantiere di restauro – iniziato nell’aprile scorso - è fruibile dal pubblico nelle giornate di giovedì 12 e venerdì 13 maggio durante gli orari di apertura del museo, per illustrare ai visitatori in cosa consiste l’intervento conservativo. Il 13 maggio una conferenza a Palazzo Fulcis, sede dei Musei Civici di Belluno, per approfondire le vicende storiche e la genesi del quadro.
Durante la fase iniziale della pulitura è emersa l’iscrizione a caratteri umanistici “Titianus pinxit MDXX” con la firma originale dell’artista e l’anno 1520, che ha permesso di datare per la prima volta con precisione l’opera nell’ambito della produzione pittorica dell’artista cadorino.
Il ponte a tre arcate, sepolto sotto il manto stradale all’incrocio tra Riviera Tito Livio, Riviera Ponti Romani e via San Francesco (con accesso da Piazza Antenore e da Riviera Tito Livio), è databile tra il 40 e il 30 a.C. e costituisce una delle testimonianze più significative della storia patavina.
Il progetto prevede il completo restauro della sede storica di via Eremitani grazie ai contributi del Ministero della Cultura e di Intesa Sanpaolo e l’ampliamento della stessa grazie alla messa a disposizione da parte della banca di una porzione del proprio Palazzo Foscarini. I lavori si svolgeranno sotto l'Alta Sorveglianza della Soprintendenza.
Nell'ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, un finanziamento di 1.800.000 euro destinato al recupero della Latteria Cooperativa di Canale d'Agordo (Bl) - Percorso dei luoghi Papa Luciani nel Bellunese.
Capillare lavoro di restituzione dell’intero patrimonio artistico ideato dall’architetto e designer milanese Gio Ponti. Il restauro degli arredi è stato condotto sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.
L’intervento, durato nove mesi, ha permesso la salvaguardia e lo studio di un’opera fondamentale per comprendere il percorso di Giotto da Assisi a Padova, una sorta di “prova generale” della Cappella degli Scrovegni.
Nel 2020 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso ha promosso il resaturo dei volumi con un progetto interamente finanzianto dal Minstero della Cultura